Santa Croce Camerina
Santa Croce Camerina è senza alcun dubbio l'emblema più noto del commissario Montalbano. Difatti è qui, esattamente in frazione Punta Secca, che sorge la casa sulla spiaggia del commissario, vista quasi regolarmente a ogni puntata sia de Il commissario Montalbano sia de Il giovane Montalbano. La casa, nei pressi di una torre medievale e ovviamente della spiaggia, originariamente era un magazzino per la dissalazione delle sarde, acquistato agli inizi del '900 e modificato in abitazione. Ora in parte è un B&B. Nonostante la fama derivante da Montalbano i prezzi sono del tutto accessibili, provare per credere. La tanto famosa terrazza di fronte al mare è a disposizione degli ospiti, così come il soggiorno del pianoterra che nella fiction diventa la camera da letto. Il mare, manco a dirlo, è splendido e il comune è molto attento all'ambiente e alla pulizia delle spiagge.
Cesare Bocci, Luca Zingaretti e Peppino Mazzotta nella casa di Punta Secca
in una scena de Il commissario Montalbano (Ufficio stampa Kinoweb, foto di Fabrizio Di Giulio)
Punta Secca è una piccola frazione con spiagge libere e pochi residenti durante la maggior parte dell'anno, mentre in estate l'affluenza turistica è notevole, anche se permane la possibilità di vacanze serene e senza caos. Difatti l'economia di Santa Croce Camerina non si basa sul turismo ma sulla florida agricoltura, con prodotti di altissimo livello che rappresentano in pieno i colori, i sapori e i profumi della Sicilia. E' pure stato creato il marchio "Primizie di Montalbano", rilasciato dal comune e gestito da un organismo di gestione e controllo di cui fanno parte rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale, della Camera di commercio di Ragusa, delle più importanti organizzazioni dei produttori e delle associazioni dei consumatori, e che ha come finalità la promozione e certificazione dell’elevato livello qualitativo dei prodotti agroalimentari del territorio di Santa Croce Camerina e delle zone ad esso limitrofe.
La spiaggia di Punta Secca la si vede – insieme al Lungomare Amerigo Vespucci e al faro, costruito nel 1853 e che in virtù dei 35 metri d'altezza è visibile da Gela a Cava d'Aliga – nel film del 1992 diretto da Gianni Amelio Il ladro di bambini, storia di un carabiniere che deve accompagnare su ordine delle autorità due bambini in un istituto di accoglienza. I protagonisti sono Enrico Lo Verso e nella parte dei bambini Valentina Scalici e Giuseppe Ieracitano, questi ultimi tanto bravi nelle interpretazioni da essere premiati con il David speciale nell'ambito del David di Donatello. Il film del resto ottenne diversi riconoscimenti, come altri cinque David di Donatello, tre Nastri d'argento, cinque Ciak d'oro, un European Film Awards e il Grand Prix Speciale al Festival di Cannes. Tuttavia la fama e il massiccio arrivo di turisti Punta Secca li deve al set della "casa di Montalbano", nella fiction facente parte della località di Marinella, in realtà inesistente. In verità a Santa Croce Camerina di "turisti" nei millenni non ne sono certo mancati: greci, fenici, romani, arabi, normanni e così via. Quello che in seguito divenne Santa Croce Camerina nell'antichità non era però considerato un luogo facile per abitarvi in quanto selvaggio e paludoso, basti pensare che la colonia siracusana di Kamarina, fondata nel 598 a.C., venne costruita sui vicini colli. Non per nulla Kamarina secondo il geografo greco Strabone significa "Abitata dopo molta fatica". La palude – soggetta secondo le antiche credenze alla dea Kamarina – fu poi drenata e la colonia, anche se distrutta più volte nelle secolari guerre, divenne importante e conosciuta. Certamente però – grazie alle tecnologie moderne e in particolare alla televisione – mai come dal 2000, data in cui andò in onda il primo episodio de Il commissario Montalbano creato da Andrea Camilleri (a cui come già scritto si aggiunse Il giovane Montalbano, dello stesso autore), seguito in Italia a ogni episodio da milioni di spettatori, venduto alle televisioni di decine di Paesi e che porta ogni anno in Sicilia circa 800.000 turisti. Dico, anche la Disney nel 2013 dedicò al famoso commissario siciliano un racconto a fumetti (supervisionato da Camilleri) ossia Topolino e la promessa del gatto, con Topolino che aiuta nelle indagini il commissario Salvo Topalbano. Da notare che Camilleri, all'inizio evidentemente non ritenuto un potenziale scrittore di livello, dovette pubblicare un libro avvalendosi di un editore a pagamento...
Il commissario Montalbano è un vero caso televisivo che segue, quasi in tempo reale, il fenomeno editoriale dalle vendite clamorose dei relativi libri (milioni di copie) e il cui successo si deve certamente alla regia di Alberto Sironi, prestato dal cinema al piccolo schermo, alla sceneggiatura di Francesco Bruni e dello stesso Camilleri, ma anche alla ormai storica interpretazione di Luca Zingaretti. L’attore romano che ha imparato a dire "Ma chi stai babbiannu?" e altre colorite espressioni in un italiano fortemente contaminato dal dialetto siciliano è, per tutti e a tutti gli effetti, Salvo Montalbano, tanto che dovette fare un passo indietro quando decise di lasciare la fiction: "Se sono tornato a interpretare il commissario Montalbano è perché avevo nostalgia del personaggio, che è diventato come un vecchio amico che si va a trovare una volta all'anno in un piccolo paese della Sicilia, e poi avevo nostalgia della mia seconda famiglia, la troupe, del capraio che ci porta il formaggio alle dieci del mattino, del ristorante che apre solo per noi nonostante la chiusura invernale. Per me Montalbano è un amico da andare a trovare quando posso. Sono talmente legato, ormai, a quella parte del Ragusano che con Luisa mi sono sposato nel castello di Donnafugata, usato a volte da noi per le riprese. Per mia fortuna non faccio solo Montalbano. Ci lavoro per tre, quattro mesi ogni due anni: pochissimo. Sono le continue repliche a dare l’impressione che io stia sempre in Sicilia a girare Montalbano. Il bello di Camilleri è che le trame contano poco: è l’ambiente, le psicologie, il dialetto siciliano, perfino gli arredi delle case ad affascinarci". Per esigenze scenografiche la fiction è stata girata principalmente nella provincia di Ragusa, una scelta che nonostante gli anni passati dalla prima messa in onda de Il commissario Montalbano suscita ancora polemiche e rivendicazioni in una parte degli abitanti dell’Agrigentino che hanno capito di aver perso l’occasione di fare della loro terra un'ancora più gettonata meta turistica.
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