Malfa
Malfa è uno dei tre comuni – gli altri sono Santa Marina e Leni – dell'isola di Salina, che insieme a quelle di Alicudi, Lipari, Vulcano, Stromboli, Filicudi e Panarea (tutte facenti parte del comune di Lipari) formano l'arcipelago delle Eolie, dichiarato dall’Unesco "Patrimonio dell’Umanità" e conosciuto anche come le "Sette perle del Mediterraneo". Sono tutte di origine vulcanica. L'isola di Salina deve il nome a un laghetto della frazione di Lingua del comune di S. Marina di Salina, dal quale si estraeva il sale. L'isola è fertilissima e ricca d'acqua e ciò fa sì che vi si coltivino capperi esportati anche all'estero e uve superlative con le quali si produce il dolce, forte e famoso vino Malvasia, che è assolutamente giusto soprannominare "Nettare degli Dei".
Lo spettacolare altopiano di Pollara, un anfiteatro naturale a strapiombo sul mare del comune di Malfa, insieme alla sottostante spiaggia della Pollara fu una delle location de Il postino (1994) diretto da Michael Radford, l'ultimo film interpretato da Massimo Troisi poiché morì 12 ore dopo la fine delle riprese a causa della grave malattia cardiaca che da anni lo affliggeva.
A proposito della spiaggia della Pollara, chi intendesse recarvisi sarà bene che osservi strettamente le indicazioni affisse in loco dal comune – cosa però che in tanti non fanno – non sostandovi nei punti vietati. La spiaggia al tempo de Il postino era profonda circa dieci metri ma oggi, divorata dall'inesorabile processo di erosione del mare, è poco più di quattro. Il fatto è che la spiaggia è sovrastata da una spettacolare parete rocciosa verticale dal quale si sono staccati molte volte massi e sassi. Insomma, si rischia la ghirba. Molti turisti ci vanno lo stesso, alcuni portandosi poi a casa come souvenir pure secchiate di sabbia e pietruzze, e addirittura approdando con le barche a motore e calando le ancore che conseguentemente hanno devastato il fondale sabbioso e le sottostanti praterie subacquee di poseidonia della Cala Troisi, così è stata ribattezzata dopo il film. Eppure esistono ordinanze della Capitaneria di Porto di Lipari, in forza delle quali a Pollara le imbarcazioni devono fermarsi ad almeno 150 metri dalla battigia. Insomma, chi dovrebbe intervenire non lo fa o lo fa non sufficientemente. Maria Grazia Cucinotta, lanciata nel cinema proprio nella parte di Beatrice ne Il postino, a tal proposito dichiarò: "Dispiace che un pezzo di isola se ne vada in questo modo. A parte il ricordo del film, spiace constatare che la natura non venga tutelata. Quanto a me, quel film è stata la chiave che mi ha aperto la porta del successo: sono tornata a Salina di recente e sono andata nello stesso albergo che mi ospitò durante le riprese, ho ritrovato tutta la magia della mia Sicilia".
Il film è liberamente tratto dal libro di Antonio Skàrmeta, dal quale mutua i personaggi principali, ma poi ne cambia completamente il contesto storico, l’ambientazione, le parole dei personaggi e il finale stesso. L’Isla Negra di cui parla l’autore, dove realmente visse per vari anni Pablo Neruda, sul grande schermo si sdoppia in due meravigliose isole del Tirreno: Procida, la più piccola delle isole maggiori del Golfo di Napoli e Salina. Ecco la trama: Mario diventa il postino di una piccola isola del Golfo di Napoli in cui soggiorna il poeta cileno Neruda, esiliato dalla sua amata patria, qui interpretato da Philippe Noiret. Tra i due nasce una forte amicizia, fatta di ammirazione e desiderio di conoscenza da una parte, e di affetto paterno dall’altra. La poesia fa da filo conduttore e aiuta il protagonista a conquistare la bella locandiera Beatrice. Al loro matrimonio, il poeta, che è pure testimone di nozze, riceve la notizia della fine del suo esilio. Quando cinque anni dopo torna sull’isola, apprende da Beatrice della scomparsa di Mario in uno scontro tra polizia e manifestanti dopo essere stato invitato a un congresso per leggere una poesia che aveva scritto proprio in onore di Pablo Neruda.
Philippe Noiret e Massimo Troisi alla Pollara in una scena de Il postino.
Se la poesia è il filo conduttore di questa storia, il mare ne è la cornice. Così, per circa tre settimane, con una sola interruzione a Pasqua, Salina e Procida divennero set di quello che tutti considerano il testamento morale di Massimo Troisi, che come già scritto morì poche ore dopo la fine delle riprese. In una frazione di Malfa, ossia il villaggio di Pollara, fu scelta come set della casa del poeta Pablo Neruda una casa privata che, a detta del proprietario, fu proposta alla produzione proprio da Troisi. Il villaggio ha la particolarità di essere un mezzo cratere, al cui centro sorgono le case. Sotto il villaggio c’è la suggestiva baia di Pollara e l'incombente rupe conosciuta come il Costone, resto della parte di cratere sprofondata in mare. È possibile fare il bagno anche in una zona vicina denominata Le Balate, raggiungibile tramite una scalinata di pietra. Proprio scendendo verso questa zona, si può vedere la famosa "casa del Postino":
Notevole il paesaggio circostante, selvaggio e tranquillo, soprattutto al tramonto. Una curiosità: sul faraglione di Pollara vive una specie di lucertola, la Podargis sicula, unica al mondo. Definita l'Isola Verde per la rigogliosa vegetazione che ricopre gran parte della superficie, Salina offre un clima molto gradevole anche durante il periodo invernale nel quale non fa mai troppo freddo.
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