Canazei
Canazei, la più importante località turistica della Val di Fassa, è vicino al confine con le province di Bolzano e Belluno ed è sovrastato dalle vette dolomitiche del Sassolungo, della Marmolada e del Gruppo del Sella. Canazei e la Val di Fassa furono location delle riprese esterne di Cuori nella tormenta (1941) di Carlo Campogalliani e interpretato da Silvia Manto, Camillo Pilotto, Giuseppe Rinaldi, Paola Dria, Mino Doro, Lia Orlandini. C'era pure Alberto Sordi. Il film ha un'esile trama: una eccentrica ragazza precipita col suo aereo, si salva, si fa corteggiare da una guida alpina, però quando scopre che la fidanzata di lui soffre, se ne va. Del resto una trama frivola non dispiaceva, visto che c'era la guerra, cosa purtroppo serissima. Tanto seria che fior di attori già di fama mondiale si erano arruolati andando veramente a combattere: per esempio, Clark Gable, mitragliere di coda sui bombardieri, due volte decorato in battaglia; Tyrone Power, arruolatosi nei Marines e che combattè a Iwo Jima e Okinawa; James Stewart, già premio Oscar nel 1941, pluridecorato in battaglia e infine divenuto generale di brigata. Alberto Sordi invece, benché con solo qualche piccola parte in film ma forse ottime conoscenze, finì, e solo per un breve periodo, come suonatore di piatti nella banda musicale presidiaria dell'81º Reggimento fanteria "Torino", che alla stazione di Roma suonava marcette e inni quando i soldati, quelli meno fortunati, partivano per il fronte con la concreta possibilità di finire ammazzati. Una curiosità: Sordi, ottimo doppiatore (di Oliver Hardy, Anthony Quinn, Robert Mitchum, John Ireland, Pedro Armendariz e altri), stranamente in Cuori nella tormenta fu doppiato da Gualtiero De Angelis.
Sul Pordoi – passo di 2.239 metri d'altitudine che collega il territorio del trentino Canazei con quello del veneto Livinallongo del Col di Lana – furono fatte riprese di Der Klosterjäger (1953), diretto dall'austriaco Harald Reinl: qui il trailer:
Una scena di Der Klosterjäger
La storia, per la quale erano già stati realizzati due film, uno del 1920 e l'altro del 1935, ha come protagoniste soprattutto le montagne. Del resto Reinl era un appassionato nonché provetto sciatore, tanto che aveva iniziato come comparsa nei film diretti da Arnold Fanck, altro regista di film girati in montagna. Der Klosterjäger ebbe come location anche Merano, Hochkalter e Königssee nella Germania bavarese, Cortina d'Ampezzo e la Croazia. Narra di cacciatori, bracconieri, stambecchi e vita dura in montagna. Fra l'altro, nel film il bracconiere Wolfrat accoltella a tradimento il cacciatore Haymo. Ebbene, il regista Reinl mai avrebbe immaginato che anni dopo sarebbe stato ucciso proprio a pugnalate, ma per davvero, dalla moglie alcolizzata, l'ex attrice Daniela Maria Delis.
In frazione Penia di Canazei e al Lago di Fedaia (sempre Canazei) e in altri punti della Val di Fassa e della Val di Fiemme, a Ortisei e al lago di Garda fu girato il drammatico Il prigioniero della montagna (1955, Flucht in die Dolomiten), prodotto, diretto e interpretato da Luis Trenker. L'unica, fra gli interpreti quasi sconosciuti in Italia, a essere invece famosa era la giunonica attrice greca naturalizzata italiana Yvonne Sanson, qui nel film:
divenuta la "regina" dei film melodrammatici, in particolare quelli interpretati assieme ad Amedeo Nazzari e diretti da Raffaello Matarazzo, che ebbero grandissimi risultati al botteghino. Ma pure quelli diretti da altri, come appunto Il prigioniero della montagna, riscossero notevolissimo successo, forse con gran bile della critica che li denigrava ferocemente ma senza risultato. Difatti al pubblico, notoriamente, il parere dei critici cinematografici e televisivi non interessa affatto e ognuno va per la sua strada.
Una scena di Der Klosterjäger
In alcune scene di Cliffhanger - L'ultima sfida (1993), diretto da Renny Harlin e con protagonista Sylvester Stallone, si vedono scorci del territorio della Val di Fassa, che comprende Canazei, e in effetti si notano le montagne Sella del Ciampaz e la Roda di Vael, entrambe nel territorio di Vigo di Fassa. Pare che alcune riprese in interni siano state fatte anche a Canazei, tuttavia sarà bene dire che le location di questo film riguardarono soprattutto Cortina d'Ampezzo. Cliffhanger - L'ultima sfida è decisamente un film d'azione, molto coinvolgente soprattutto per chi è terrorizzato dalle altezze a prescindere, come il sottoscritto, qui uno spezzone
Ogni volta che lo vedo ho difficoltà persino a stare seduto sulla sedia, che mi pare un nido d'aquila. Il film fu anche un grande successo, poiché a fronte dei 70 milioni di dollari spesi ne incassò oltre 255. Insomma, uno dei tanti film con Sylvester Stallone (inclusi quelli da lui anche diretti) magari snobbati dalla critica ma, al solito o quasi, graditissimi dal pubblico. Del resto in caso contrario non si capirebbe perché i film con Stallone in totale abbiano incassato oltre due miliardi di dollari! Stallone non si risparmiò neppure in questo film e in diverse scene pericolose quello che si vede è proprio lui, mentre per quelle proibitive intervennero temerarie controfigure esperte di montagna. In particolare, durante le scene di free climbing, chi vediamo è Wolfgang Güllich, uno dei più grandi arrampicatori di tutti i tempi. Molte delle cose incredibili che vediamo in Cliffhanger - L'ultima sfida in realtà le fece Güllich, nonostante l'handicap di avere dovuto appositamente mettere su massa muscolare aggiuntiva per somigliare maggiormente a Stallone. Il fatto è che per l'arrampicata la muscolatura non deve essere da culturista.
Sylvester Stallone in Cliffhanger - L'ultima sfida.
Comunque Güllich fece nella sua attività cose talmente pericolose da fare ritenere che senza dubbio sarebbe morto prima o poi precipitando da una montagna. Invece nell'agosto 1992, appena terminato il film e ancora in fase di post produzione, Güllich a 32 anni d'età morì come capita a molti di noi comuni mortali, ossia per un banale colpo di sonno mentre guidava la sua automobile. Da seduto. La morte a volte è beffarda, come nel caso del suo famoso collega di arrampicate mozzafiato, Patrick Edlinger, morto cadendo... dai gradini della scala di casa.
Prima si accennava al Lago di Fedaia come una delle location de Il prigioniero della montagna. Ebbene, il lago lo si vede anche in alcune sequenze del famoso The Italian Job (2003) diretto da F. Gary Gray e interpretato da Mark Wahlberg, Donald Sutherland, Charlize Theron, Seth Green, Edward Norton, Jason Statham e Mos Def. E' il remake di The Italian Job del 1969, di Peter Collinson e con Michael Caine, uscito in Italia con il titolo Un colpo all'italiana. La storia è quella di un gruppo di rapinatori molto abili che riescono a rubare a Venezia una grossa quantità di lingotti d'oro e vanno a spartirsi il bottino in un posto tranquillo ai piedi delle Alpi.
Le cose però non vanno come sperato... Fra le varie location, anche estere, si vede il Passo Sella (2.240 metri), che collega Canazei e quindi la Val di Fassa con Selva di Val Gardena e pertanto con la Val Gardena. Questa località, al confine fra le province autonome di Trento e Bolzano, è una frequentata meta turistica grazie agli impianti di risalita facenti parte del comprensorio sciistico Dolomiti Superski nonché alle possibilità escursionistiche. Viste le salite, le tante curve e il fantastico panorama ovviamente non mancano orde di ciclisti (qui protagonista è stato più volte il Giro d'Italia) ansanti e felici di faticare a più non posso, per motivi incomprensibili ai più pigri, ai quali mi onoro di appartenere. Ritornando al lago di Fedaia, la scena di The Italian Job dell'assalto al furgone e dell'uccisione di John Bridger (Donald Sutherland) venne girata sulla diga del lago, ai piedi della Marmolada. Il lago – nel quale con apposito permesso si possono pescare splendide trote – è suddiviso in due bacini, uno naturale e piccolo formato da sedimenti morenici, e l'altro più grande sbarrato da una diga alta circa 60 metri. Fedaia deriva dal fatto che lassù, sull'omonimo pianoro, ci fosse uno stazzo o un pascolo per pecore, in ladino "féda", mentre in latino "fetaria" è il luogo ove nascevano gli agnelli. Oggi invece c'è il Museo della Grande Guerra, assolutamente da visitare anche perché qui purtroppo per ben 30 mesi ci si ammazzò a vicenda come bestie.
Il lago di Fedaia in The Italian Job
La Val di Fassa, e non solo questa, conobbe un numero ridotto di visitatori dall'800, grazie alla presenza di geologi, ai quali si aggiunsero alla fine di quel secolo anche gli alpinisti. Il vero boom turistico è invece recente, solo qualche decennio fa, e dobbiamo dire che è del tutto meritato grazie alle sue montagne, e in particolare alle Dolomiti dichiarate Patrimonio mondiale dell'Unesco, alle piste da sci con centinaia di km di piste battute, alle possibilità di escursioni in una natura incontaminata e a tanto altro. Peculiarità tali da attirare persino troupe cinematografiche da migliaia di chilometri di distanza, come nel caso di Prema Kavali (2011), film indiano diretto da K. Vijaya Bhaskar e interpretato – si fa per dire, si tratta di un filmetto dalla trama scarsa, però visto da così tanti spettatori che da noi sono solo un sogno – da Aadi e Isha Chawla, i quali per noi occidentali sono perfetti sconosciuti (film completo in lingua telugu qui:
Prema Kavali in una cosa è accostabile a Cliffhanger - L'ultima sfida e cioè nella stoica resistenza degli interpreti al freddo. Difatti credo che neppure il "sanguanèl" trentino, sorta di mitico uomo selvatico grande e peloso raffigurato qua e là sulle Alpi, potrebbe impunemente andarsene in giro fra le nevi di quelle cime in canottiera. Non lo farebbero neppure, se esistessero, i suoi cugini yeti e bigfoot. Ma lo fa Stallone, in alcune scene mitiche in cui si aggira appunto solo con una t-shirt fra i ghiacci a qualche chilometro d'altezza, arrivando persino a nuotare in quella tenuta nell'acqua gelida, sotto la superficie ghiacciata! Bene, gli indiani certo non sono Sylvester Stallone, però i due attori Aadi (all'anagrafe della città di Hyderabad conosciuto come Aditya Pudipeddi) e Isha Chawla di Prema Kavali, forse perché entrambi esordienti proprio in questo film e quindi presumibilmente disposti a tutto o quasi in nome della sperata carriera, ci si avvicinarono. Soprattutto Isha Chawla la si vede con un abito sbracciato sulla neve, roba da fare rabbrividire pure noi. Le location di Prema Kavali sono state Canazei, i Passi Fedaia e Sasso Pordoi, la Val San Nicolò e le valli di Gardeccia e di Fuciade.
Isha Chawla e Aadi in Prema Kavali
Chiudiamo la Val di Fassa con La sedia della felicità (2014), ultimo film di Carlo Mazzacurati. Varie le location in valle (in particolare la conca di Fuciade, comune di Soraga) a cui si aggiunge Trento per quanto riguarda questa regione. E' una commedia che racconta dell'estetista Bruna la quale per arrotondare i guadagni occasionalmente lavora in un carcere. Un'anziana detenuta la prende in simpatia e, prima di morire, le svela di un tesoro nascosto nell'imbottitura di una sedia. Bruna si fa aiutare da Dino, però scoprono che la sedia, insieme alle altre della casa, è stata pignorata. Andranno insieme a cercare la sedia per mezza Italia. La trama, insomma, ricorda non poco Il mistero delle dodici sedie (1970), scritto e diretto da Mel Brooks, cosa del resto dichiarata fin da subito da Mazzacurati, morto a 57 anni dopo lunga malattia, pochi mesi prima dell'uscita nei cinema del film. Gli interpreti di La sedia della felicità sono Isabella Ragonese, Valerio Mastandrea, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Antonio Albanese, Giuseppe Battiston e Katia Ricciarelli.
Location in Trentino
Buone & Cattive nuove
