Baselga di Piné
Del castello di Baselga di Piné, in località Dos de la Mot, invece rimangono pochi ruderi. Pare sia stato distrutto dagli stessi pinetani in rivolta contro i nobili Belvedere verso la fine del XIII o l'inizio del XIV secolo. In effetti in questa zona non mancarono sollevazioni e battaglie, incluse quelle del 1796 tra l'esercito napoleonico e gli Schützen, ossia le milizie trentino-tirolesi, come si può vedere in loco ogni estate nell'ambito della rievocazione storica. Attenzione, in loco non ci furono solo situazioni belliche. Per esempio, davanti a una pastorella sarebbe apparsa per ben cinque volte, nell'arco di due anni, la Madonna. Nel punto della prima apparizione, avvenuta nel 1729 nel Prato della Comparsa ossia nei pressi della frazione Montagnaga, da allora giungono masse di pellegrini, in particolare ogni 26 maggio. Lì sorge un santuario.
Il lago della Serraia.
Che la zona abbia del miracoloso per chi ci crede, o dell'ancora inspiegabile scientificamente per chi non ci crede, è evidenziato da un tratto della strada che porta nel limitrofo comune di Pergine. Il tratto di strada semplicemente sarebbe una "salita in discesa". O una discesa in salita, vedete voi. Fatto sta che se posteggiate l'auto senza lasciare la marcia e il freno a mano inserita la vedrete iniziare autonomamente a salire invece che a scendere. C'è chi lo spiega come allucinazione ottica, misterioso magnetismo oppure miracolo. Se non fermerete subito la macchina sarà comunque un guaio, questo è sicuro. Baselga di Piné è una meta turistica sia estiva che invernale: il piccolo Lago della Serraia è balneabile (ma pure freddo, è di origine glaciale) e col gelo invernale la superficie ghiaccia permettendo di pattinarvi a frotte di appassionati. Ancora più piccolo è il Lago delle Piazze, meta frequentata per la pesca, dragon boat e windsurf. I boschi e le radure dell'altopiano di Piné, territorialmente suddiviso fra Baselga di Piné e Bedollo, sono ricchi di funghi e frutti di bosco, nonché di cervi, camosci e caprioli, con tracce del passaggio pure di orsi bruni. Circondato da montagne di oltre 2000 metri di altezza, ha un clima fresco e anche parecchio rigido in inverno, con pesanti nevicate.
E', insomma, una location magica, da film, e difatti qui ne sono stati girati, cominciando dal drammatico I bambini ci amano (1954) e diretto da Enzo Della Santa, il quale durante la sua breve carriera fu regista di soli tre film, accomunati dal fatto di essere stati visti nei cinema praticamente da nessuno. Difatti Della Santa, dopo il terzo film, preferì abbandonare il cinema, ritirarsi a vivere a Preganziol e aprire un'erboristeria a Treviso. I bambini ci amano narra di un padre vedovo il cui figlio non accetta la sua nuova compagna. Non era un granché, e se ne parlò più che altro a causa delle vicissitudini finanziarie del suo produttore e dei suoi soci di volta in volta unitisi, tutti contraddistinti da estrema riottosità nel fare fronte ai pagamenti delle varie prestazioni professionali. Sempre Enzo Della Santa diresse poi Honey degli uomini perduti (1955), conosciuto anche come Relitti umani. Anche questo film, dopo la proiezione in anteprima al cinema Volpi di Baselga di Pinè, svanì come neve al sole. In effetti era stato prodotto dalla Scaligera Film ma subito acquistato con 50 milioni di lire dal produttore Maleno Malenotti, il quale però non lo distribuì mai per ragioni note solo a lui e che non si sapranno mai. Difatti fu rapito nel 1976 e, nonostante l'avvenuto pagamento del riscatto, purtroppo non se ne seppe più nulla.
Honey degli uomini perduti raccontava di un gruppo di contrabbandieri che sulle montagne del Trentino trova una ragazza straniera, Honey, fuggita dal suo paese. La soccorrono e uno di loro si innamora di lei, ricambiato. La ragazza però muore in un incidente durante il percorso. Diverse le location e i luoghi della zona mostrati. Oltre al già citato lago della Serraia, la spettacolare Cascata del Lupo (nel vicino comune di Bedollo), le cui acque del Rio Regnana precipitano da 36 metri d'altezza. Grazie a una scalinata si scende fino a uno specchio d'acqua formato dalla cascata. Evidentemente, stante il toponimo, un tempo in zona c'erano i lupi, comunque recentemente tornati in zona, pur se rarissimi finora. Da qui si arriva, dopo breve tratto, alle piramidi di Segonzano (comune confinante con Baselga di Piné), ossia bianchi pinnacoli e creste di terra e sassi creati dall'erosione, alti anche 20 metri e molto suggestivi, svettanti come sono dal bosco. L'area è visitabile, con ingresso a pagamento. Anche le piramidi di Segonzano furono riprese in Honey degli uomini perduti. Altre scene furono girate a Roncegno Terme, esattamente nella valle del Diavolo. Dal nome non parrebbe una località molto amena, anche perché sovrastata dai tenebrosi boschi di Sturmwolt, ossia "Bosco degli uragani"...
A Baselga di Pinè furono fatte parte delle riprese del dignitoso film per la televisione Alcide De Gasperi (1974), diretto da Ermanno Olmi e con Sergio Fantoni, Anna Orso, Leda Negroni. La trama verte sulla vita privata e politica dello statista trentino, dal fascismo all'opposizione e alla vita clandestina durante la guerra. Buona prova dell'attore (e doppiatore) Sergio Fantoni nel ruolo principale. Una delle location fu l'albergo Alla Corona, in frazione Montagnaga di Piné, fondato nel 1883 dalla famiglia Tommasini, che lo gestì per generazioni. Fra gli ospiti ci fu veramente Alcide de Gasperi. Prospiciente la piazza del già citato Santuario, è oggi di proprietà comunale e dal 2007 è divenuto – grazie anche agli arredi esposti, tutti donati dalla famiglia Tommasini – sede del Museo del Turismo Trentino. La biblioteca locale vi organizza visite guidate.
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