Ala
Ala è di origine romana e fu per millenni luogo di commerci e di controlli, essendo luogo di confine. Non per nulla i romani vi avevano costruito una stazione di sosta per il cambio dei cavalli. Secoli dopo, nel Rinascimento, arrivò un'ulteriore fonte di reddito sotto forma di bachi da seta e dei relativi alberi di gelso, le cui foglie ne erano la fonte di nutrimento. Ciò diede vita alla produzione locale, famosa anche all'estero, del velluto di seta, purtroppo crollata nella seconda metà dell'Ottocento. Ciò nonostante tale attività non è stata dimenticata, tanto che ancora oggi nel luglio di ogni anno si tiene la manifestazione in costumi settecenteschi "Città di Velluto".
Visite guidate in costume ad Ala.
Altra mazzata per Ala si verificò dopo la Prima guerra mondiale, con la sparizione del confine fra l'Italia e l'Impero Austro-ungarico. Niente più commerci e neppure contrabbando di tabacco, che rappresentava per una cospicua parte della gente di quelle zone una non indifferente fonte di reddito. Basti pensare che come conseguenza molti si trasferirono e interi borghi si spopolarono. Tale tipo di contrabbando era più che tollerato e addirittura i gendarmi austriaci pattugliavano solo le zone in cui sapevano che non sarebbero passate le file di contrabbandieri con sacchi interi di tabacco sulle spalle e persino con tanto di carri zeppi tirati da buoi. Lo stesso capitava al di qua del confine, perché per contrastarlo seriamente sarebbe bastato appostarsi alla località delle Nevi, sempre nella zona di Ala, dove uomini e animali trovavano non solo l'unica sorgente d'acqua ma persino un'osteria e magazzini. Con l'avvento dell'unità d'Italia questo tollerato bengodi finì, perché si sa che nessuno batte le autorità italiane quanto a tasse, ieri e oggi.
I fasti del passato – benché Ala sia tutt'ora un comune ben popolato – sono rappresentati dalle antiche residenze, come i palazzi Angelini, Zanderighi, de Gresti e de' Pizzini. Quest'ultimo ospitò personalità illustri del calibro dello Zar Nicola I di Russia e Napoleone Bonaparte, nonché il celeberrimo pianista Wolfgang Amadeus Mozart il quale proprio qui scrisse numerose composizioni. Tuttora Palazzo de' Pizzini custodisce pianoforti dell'epoca di Mozart, Schubert e Chopin, restaurati e facenti parte della collezione della pianista Temenuschka Vesselinova. Ogni prima domenica di ogni mese è possibile persino ascoltarli. Ala – a parte la modestissima soap opera locale del 2004 Vite incrociate diretta da Nuccio Ambrosino – è stata location di due fiction televisive, anche se il suo caratteristico centro storico e le altre bellezze potrebbero in tal senso essere molto più utilizzate. La prima fu la miniserie in due puntate I figli strappati (2006), diretta da Massimo Spano, con protagonisti Antonia Liskova e Daniele Pecci e andata in onda su Rai1. Tratta la vera storia di una madre alla ricerca dei suoi bambini deportati in Germania dai nazisti, qui uno spezzone:
Il tema figli-madre deve evidentemente attirare il regista Spano, visto che due anni dopo sempre ad Ala girò un'altra miniserie in due puntate, Una madre, andata in onda nel 2008 su Rai1 e con protagonista Violante Placido.
Quest'ultima, figlia d'arte, è decisamente eclettica artisticamente. Difatti non solo è cantante col nome di Viola ma è riuscita a dare anima, e pure corpo, a personaggi fra loro lontanissimi come la pornostar Moana Pozzi nella miniserie televisiva, qui:
e la Fata dai capelli turchini (per capirci, quella della favola di Carlo Collodi) nella miniserie televisiva Pinocchio (2009) diretta da Alberto Sironi, qui:
Attenzione, queste ultime due miniserie non ebbero location ad Ala.
Violante Placido in Una madre
Location in Trentino
Buone & Cattive nuove
