Ventimiglia
Fra Ventimiglia e Sanremo fu girato il film Dark Resurrection-Volume 1 (2005), diretto da Angelo Licata e ispirato alla celebre saga di Star Wars di George Lucas. Anche qui cavalieri jedi, spade laser, incrociatori stellari e l'eterna lotta fra il Bene e il Male. Il fatto sconcertante è che il film non è affatto male e ha anche ottimi effetti speciali di Davide Bigazzi che, una volta visti da Lucas, l'hanno fatto saltare sulla sedia. Perché sconcertante? Per il semplice fatto che è stato girato spendendo solo 7000 euro, dico 7000, anche grazie a tutti quelli che vi hanno collaborato, inclusi attori professionisti e semplici dilettanti, uniti fra le tante cose dalla passione e dal fatto di non avere ricevuto il becco di un quattrino.
Anzi, i 7000 euro sono stati raccolti con una colletta fra loro stessi. E' vero che il progetto non aveva scopo di lucro e quindi è visibile interamente anche su You Tube:
però l'hanno visto, con piacere, frotte di spettatori. Uscito nel 2007, ne hanno parlato a livello internazionale e persino il prestigioso Internet Movie Database, abbreviato spesso semplicemente in IMDb, lo ha promosso. Non solo, il film ha avuto un prequel uscito l'8 settembre 2011, intitolato Dark Resurrection-Volume 0:
ancora di maggiore successo. Questa volta sono serviti 27.000 euro, versati volontariamente da centinaia di persone patite di Star Wars e conquistate dal progetto, le quali, ovviamente, non hanno visto il becco di un quattrino pure loro. Viene da accostare tutto questo a tanti film sovvenzionati con milioni di euro dagli enti pubblici, con i soldi dei contribuenti, talmente orribili da non uscire neppure nei cinema o, quando è accaduto, visti da poche decine di persone. Nel 2015 dovrebbe essere pronto Dark Resurrection - Volume 2.
Teatro romano di Ventimiglia, riprese di Dark Resurrection-Volume 1.
Fra le location del film, suggestivo è il Teatro romano di Ventimiglia (allora Albintimilium), risalente al II-III secolo:
Di forma semicircolare, fu edificato con una pietra calcarea bianca estratta da quella che oggi è la zona del comune francese di La Turbie, nel dipartimento delle Alpes-Maritimes e al confine del Principato di Monaco. Del resto qui passava – e ne rimangono i resti – la Julia Augusta, via consolare romana la cui costruzione iniziò nel 13 a.C. e che, una volta congiunta con la già esistente via Aurelia/via Æmilia Scauri, con i suoi 962 km collegava Roma alla costa meridionale della Gallia, giungendo fino ad Arles. Il Teatro di Ventimiglia disponeva sicuramente almeno di duemila posti a sedere ma dovevano essere molti di più grazie alla parte sopraelevata, crollata in seguito. Il sito fu abbandonato nel IV secolo ma fortunatamente è ora tutelato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, che ne ha concesso l'uso per girare alcune scene di Dark Resurrection. Altra location del film è stata la piccola ma bella Spiaggia delle Calandre, a circa 2 chilometri dal centro di Ventimiglia. Il mare è molto bello, azzurro e turchese, trasparente, con fondali sabbiosi dolcemente digradanti. Con il vento in parecchi vi si recano per praticare il surf. Altre scene furono girate lungo la costa di Riva Ligure.
Una curiosità, nel film ci sono scene girate nei boschi. Sono quelli del Monte Bignone (1299 m), sempre in provincia di Imperia-Savona, alle spalle della città di Sanremo, dove sorge un'antica fortificazione. Lassù si rifugiavano gli abitanti, con un occhio sempre attento al mare – da cui nel medioevo sovente arrivavano i pirati saraceni – e l'altro attento ai boschi, da cui altrettanto frequentemente arrivavano i lupi. Non mancavano naturalmente gli eremiti, come il vescovo Romolo, vivente in una grotta. Sulla montagna ci sono le poche case dell'abitato di San Romolo e l'ormai abbandonata Funivia Sanremo-Monte Bignone, che nel 1935 era la più lunga funivia al mondo, con in più il tratto sospeso tra due piloni più lungo d'Europa, circa 1700 metri. Ma costava troppo mantenerla e infine venne chiusa. Aveva portato in loco moltissimi turisti, anche russi come Serge Voronoff, chirurgo trasferitosi dopo la Prima guerra mondiale a Ventimiglia, dove acquistò in località Grimaldi una villa nella quale portò avanti i suoi strani esperimenti fra esseri umani e scimpanzé e altre scimmie (con tanto di gabbie). Cercava di creare "l'elisir di lunga vita" ma cosa abbia ottenuto non si sa. Sarà un caso ma oggi la villa è divenuta un residence per anziani... Ci sono stati diversi presunti avvistamenti di esseri scimmieschi in quei boschi, anche in anni non troppo lontani (ottobre 1997). Pertanto, se andrete in quella zona e vedrete qualcosa di villoso, delle due cose l'una. Si tratta del frutto del solito scienziato pazzo di turno oppure di uno dei diffusissimi cinghiali. Voronoff morì nel 1951, portandosi nella tomba i suoi segreti.
Sempre nella frazione Grimaldi ci sono i Balzi Rossi, un complesso di grotte in cui nel XIX secolo furono scoperti resti umani e reperti preistorici attribuiti all'uomo di Cro-Magnon, il cui tipo locale è denominato appunto Uomo di Grimaldi. Lì c'è anche un piccolo museo preistorico, fondato nel 1898 da sir Thomas Hanbury e cioè lo stesso che a partire dal 1867 creò sul promontorio della Mortola (sempre Ventimiglia) i Giardini botanici Hanbury, visitabili dal pubblico che su un'area di ben 18 ettari può ammirare migliaia di specie botaniche provenienti da ogni parte del mondo. Sir Hanbury – già ricco di famiglia e divenutolo ancor di più commerciando il tè cinese – era uno di quegli uomini di cui purtroppo "la stamperia" si è chiusa da tempo. Girò il mondo cercando il luogo più bello per viverci, e scelse infine proprio la Liguria e nella fattispecie Ventimiglia, dove da vero filantropo mecenate pagò di tasca sua una scuola modello, il cimitero, un acquedotto, l'orfanotrofio, restaurò antichi palazzi, donò terreni per opere pubbliche, finanziò l'Istituto Botanico all'Università di Genova, che gestisce i Giardini botanici Hanbury:
e contribuì alla sistemazione della Biblioteca Civica Aprosiana, la prima biblioteca pubblica a essere aperta in Liguria e una fra le più antiche d'Italia, con 26.000 volumi, inclusi antichi incunaboli e manoscritti. Sir Thomas Hanbury è sepolto proprio nei Giardini Hanbury. Il comune di Ventimiglia (commissariato nel 2012 per infiltrazioni mafiose), insieme agli enti sovraccomunali sta cercando supporti, nonché fondi, per valorizzare le realtà descritte prima e promuoverle turisticamente in maggior misura. Tuttavia c'è da dire che i pur circa 50.000 visitatori l'anno, non tutti paganti, coprono appena la decima parte dei costi di gestione di questa isola botanica, tanto che l'Università degli studi di Genova eroga ogni dodici mesi oltre un milione di euro.
La bellezza costa e che i giardini siano spettacolari lo dimostra il film Grace of Monaco (2014) di Olivier Dahan e interpretato da Nicole Kidman e Tim Roth, di cui puoi vedere il trailer qui:
Le riprese nel 2012 interessarono, oltre che in maggior misura Palazzo Reale a Genova, proprio i Giardini Hanbury in quanto location ideale fra le tante proposte e riguardarono anche gli interni (all'uopo arredati), ossia l'atrio e il terzo piano dell'antica villa, detto della Loggia di Carlo V caratterizzata appunto da un relativo dipinto murale di Angelo Vernazza. Peccato che nel film i Giardini non vengano menzionati se non nei titoli di coda che, notoriamente, vengono letti poco o nulla. Ventimiglia fu location, magari anche solo per poche scene, di parecchi film, partendo da Sulla spiaggia di Ventimiglia (1898) dei fratelli Lumière passando poi a Delitto in tuta nera (1958, The snorkell, girato però soprattutto ad Alassio) di Guy Green, guarda il trailer in inglese:
Asfalto che scotta (1960, Classe tous risques) di Claude Sautet e con Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo. Un avvincente inseguimento fra auto avviene fra Ventimiglia e la Francia in Il suo nome faceva tremare...Interpol in allarme (1973) di Michele Lupo, film d'azione con Lee Van Cleef, Edwige Fenech e un manipolo di bravi stuntmen visti in tantissimi film anni '70 e '80 come il simpatico Claudio Ruffini – dal fisico massiccio ma agile, bonaccione tirapiedi malavitoso usuale antagonista nelle risse della coppia Bud Spencer - Terence Hill e che ci ha lasciato a soli 50 anni (ultima interpretazione, il capo di un gruppo di moderni e sgangherati pirati in Chi trova un amico trova un tesoro, del 1981) – e Nello Pazzafini, che gli appassionati dei film con Bud Spencer - Terence Hill ricorderanno nella parte del buffo sicario Tango in Non c'è due senza quattro (1984) di E.B. Clucher ossia Enzo Barboni. Pazzafini morì a 63 anni, nel 1996. In parte fu girato qui anche Il giorno dello sciacallo (1973) di Fred Zinnemann e La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti.
Una curiosità, prima accennavo ai pirati di Chi trova un amico trova un tesoro, che ha location del tutto diverse da quelle liguri (la penisola di Key Biscayne, nei pressi di Miami, Florida), e citerò spesso i pirati in quanto in Italia furono per secoli una presenza costante e diffusa lungo le coste. Ebbene, uno dei pirati più famosi della letteratura italiana è il Corsaro Nero, personaggio immaginario creato nel 1898 da quel grandissimo scrittore che fu Emilio Salgari. Il Corsaro Nero, protagonista dei primi due romanzi del ciclo I corsari delle Antille e cioè Il Corsaro Nero e La regina dei Caraibi, è il nobile Emilio di Roccabruna, o Roccanera, appunto signore di Ventimiglia e trasferitosi con i fratelli minori (Corsaro Rosso e Verde) a cercare vendetta e far danni nel Mare dei Caraibi. Dopo il grandissimo successo dello sceneggiato televisivo in sei puntate Sandokan (girato in India, Malesia e Thailandia), diretto da Sergio Sollima, con protagonista Kabir Bedi e andato in onda nel 1976 su Rai2, ci fu praticamente subito un film dello stesso genere, appunto Il corsaro nero (1976), stessi regista e interprete ma girato quasi tutto a Cartagena, in Colombia. Anche qui il nostro insigne ma immaginario gentiluomo fa conoscere al mondo le sue origini ventimigliesi, grazie a Emilio Salgari.
Location in Liguria
Buone & Cattive nuove
