Tornare a casa, alle radici. Di Celine Dissard Laroche
Russel Crowe in Un'ottima annata.
Il successo commerciale e turistico del "Chiantishire", delle Langhe, della Borgogna, della Napa Valley, è dovuto anche all'affascinante sensazione di abitare, di "tornare a casa" che sanno regalare. Un desiderio che è sia fisico, reale (chi non ha mai pensato di stabilirsi in un casolare in Toscana o in un Domaine della Borgogna?), ma anche simbolico (chi non ha mai sognato di abbandonare la città e di produrre vino, come se le radici della vite custodissero anche le nostre radici?). Per alcuni, questo tornare alle origini corrisponde a un ritorno fisico nell'abitazione dell'infanzia, per altri invece è la scoperta di un luogo dove finalmente stabilirsi per cominciare una nuova vita. Max, il protagonista del film Un'ottima annata, interpretato da Russel Crowe, finisce appunto per tornare nella casa dell’infanzia.
Un'ottima annata è una produzione hollywoodiana del 2006, per la regia di Ridley Scott, tratta dal romanzo omonimo di Peter Mayle. Oltre a Russel Crowe, il cast comprende Marion Cotillard, Albert Finney e Freddie Highmore. Il film è ambientato nel Luberon, tra i paesaggi di Gordes e Bonnieux in Provenza, nel sud-est della Francia. Le principali scene nel vigneto sono state girate a Château La Canorgue nel cuore del Parco Naturale del Luberon, tra Avignon e e Aix in Provenza. Il successo del film ha indotto un vero e proprio pellegrinaggio turistico nella zona. Anche se non sono possibili visite sui luoghi delle riprese, la zona è stata letteralmente invasa dai turisti nel tentativo di rivivere le scene del film. Rimane loro la possibilità di assaggiare e degustare i vini prodotti in biologico sulla proprietà con la denominazione Luberon: il rosé, con uve Syrah, Grenache e Mourvèdre, fruttato, fresco, molto espressivo, con note di lampone, fragola e piccoli frutti rossi; il rosso, con l'aggiunta di uve Carignan, rotondo, elegante, equilibrato, dai tannini morbidi; il piacevole bianco con uve Clairette, Grenache bianco, Marsanne e Roussanne. Interessanti anche i vini, sia bianchi (Viognier in purezza), rosati che rossi prodotti sotto la denominazione IGP Méditerranée.
In Un'ottima annata si racconta di Max, inossidabile businessman londinese che torna a Château La Siroque dove, orfano, aveva trascorso gran parte della sua infanzia ospite dei parenti. Veloce e sicuro di sé, inizialmente Max pensa di vendere tutto per fare capitali, liberandosi del peso di una sgradita e inutile eredità. Ritrovato il vigneto, Max si china, raccoglie un po' di terra, se la strofina sulle mani e l'annusa. È un gesto che innesca una sorta di rinnovata familiarità con i luoghi. Curiosamente, la scena è una citazione de Il Gladiatore (il generale Massimo Decimo Meridio prima di combattere è uso stronarsi le mani con la terra) e Russell Crowe la ripete anche in Robin Hood sempre di Ridley Scott. L'odore della terra, la frequentazione dei luoghi del vino, la percezione di quella bellezza che aveva scordato, il riaffiorare dei valori che lo zio aveva cercato di insegnargli, lentamente ma inesorabilmente lo trasformano. Max si stabilisce nella casa dello zio, produce vino e, abbandonato il cinico stile dell'uomo d'affari, torna ad apprezzare i piccoli piaceri della vita. E, inevitabilmente, conosce l'amore.
Se Max torna nella casa della sua infanzia, nella commedia romantica French Kiss (1996) di Lawrence Kasdan, che vede protagonisti Meg Ryan e Kevin Kline, "il ritorno a casa" corrisponde alla scelta di un luogo per cominciare una nuova vita. Il film fu girato in varie località francesi, a Parigi, a Cannes e come per Un'ottima annata nel Luberon per le scene collegate al vino, in particolare a Château Val Joanis, a Pertuis nel Vaucluse. Ecco la trama: Kate, una donna in attesa della cittadinanza canadese va a Parigi nel tentativo di recuperare il fidanzato innamoratosi di un'altra donna. Sull'aereo incontra Luc, un francese diventato ladro nel disperato tentativo di ricostruire il vigneto di famiglia perso in una mano di poker. Il ceppo di vite, che Luc trasporta con sé e nel quale ha nascosto una costosa collana rubata, diventa il centro di tutto il film. Quel tralcio è il simbolo della ricchezza e delle terre perdute, di un'esistenza andata in frantumi, ma anche il simbolo del futuro da riconquistare, il sogno di una nuova vita redenta dai peccati passati. Dopo lunghe e contorte peripezie attraverso la Francia, Kate, si ritrova senza fidanzato, senza cittadinanza, senza luogo dove abitare. L'amore finisce per ricongiungere i due protagonisti che decidono di andare a vivere insieme nei vigneti della Provenza.
Sia in French Kiss che in Un'ottima annata i protagonisti tornano a casa e quindi ai vigneti e al vino, provando la stessa sensazione che, possiamo immaginare, invadeva gli antichi Romani, e i Greci prima di loro, quando colonizzavano i nuovi territori impiantando vigneti. La "messa a dimora" della vite era il primo passo per "costruire dimore", per sentirsi a casa, per disegnare paesaggi famigliari, ordinati e accoglienti, riproducendo la cultura del proprio luogo di origine. Nell'immaginario collettivo, la coltivazione della vite e la produzione di vino hanno mantenuto quel carattere rassicurante. Piantare la vite e produrre il vino sono pratiche capaci di creare quella rassicurante intimità con i luoghi che chiamiamo "abitare".
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